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Piazza Cairoli

Lo spazio oggetto della riqualificazione, è delimitato a Est da Via Menotti Garibaldi e da Parco Comunale di Villa Ginnetti, a Ovest dalla Zona a Traffico Limitato di Corso della Repubblica e dalla Chiesa di Santa Maria del Trivio. Sebbene in passato Piazza Cairoli, già “Piazza di Sopra”, rappresentasse uno dei principali luoghi di svolgimento della vita pubblica, configurandosi come uno dei principali nuclei di aggregazione all’interno del centro storico di Velletri, la situazione odierna è ben diversa. Degli edifici che incorniciavano la piazza e che configuravano uno spazio con spiccate valenze architettoniche è stata cancellata ogni traccia nel corso della guerra e, soprattutto, del dopoguerra: gli edifici che compongono oggi la quinta perimetrale della piazza non hanno infatti particolari valori estetici e in alcun modo mantengono o rievocano la memoria di ciò che fu. Lo spazio è caratterizzato da una elevata presenza di veicoli che non lasciano spazio a tutti gli altri elementi che possano incentivare le relazioni e la socialità, i valori identitari e l’appartenenza al luogo. La rinuncia alla configurazione degli accessi e degli spazi, l’assenza di elementi di arredo caratterizzanti, la mancanza di una segnaletica informativa e orientativa efficace sono solo alcune delle criticità che rendono totalmente inutilizzabile la piazza cittadina per quella che è la sua legittima vocazione. L’estesa pavimentazione carrabile e la carenza di aree verdi limita, da un lato, il comfort termico e ambientale amplificando l’effetto isola di calore, dall’altro, il benessere psicologico derivante dalla percezione della natura in ambiti urbani. In aggiunta, l’attuale impianto di illuminazione non è sufficiente a garantire nelle ore serali e notturne un adeguato comfort visivo. In sintesi, la piazza non è attualmente predisposta per mostrarsi come epicentro relazionale fruibile dalle persone, cittadini e turisti che siano, allontanandosi dal concetto di “agorà” e abbracciando quello meno nobile di “parcheggio”. Una piazza così strutturata non è in alcun modo in grado di accrescere o trasmettere i forti valori identitari di Velletri tra i cittadini, né di presentarsi come piacevole esperienza di visita per il visitatore.

Viste le premesse e lo stato dell’attuale piazza Cairoli e indirizzato da logiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, il progetto messo a punto ha l’intenzione di riconfigurare lo spazio, amplificando la dimensione umana in luogo di quella veicolare: mentre l’attuale piazza è strutturata come un anonimo parcheggio, uno spazio vuoto sul quale si affacciano potenziali locali oggi in disuso e poche attività commerciali (alcune delle quali senza alcun valore di interesse per i visitatori), il progetto ha l’obiettivo di ribaltare tale prospettiva, ricomponendo il quadro storico, rimettendo al centro le persone e la socialità e proponendo un luogo in grado di veicolare le relazioni interpersonali e la trasmissione dei valori identitari. Si è pensato di conseguire questo risultato per mezzo di quello che potrebbe essere immaginato come un ritorno al passato, anelando un “rallentamento” delle dinamiche e degli usi contemporanei e trasformando quello che oggi è un “non-luogo di passaggio” in quello che sarà un “luogo dello stare”. Il progetto si sviluppa lungo la naturale assialità Est-Ovest della piazza, ricongiungendo i due fuochi di interesse rappresentati ad Ovest dalla Chiesa di Santa Maria del Trivio con la sua Torre e ad Est dalla seicentesca fontana attribuita all’architetto Giovan Battista Rainaldi: tale asse centrale viene attrezzato mediante arredi urbani disegnati ad hoc ed aree verdi con alberature. Nello specifico, l’adozione di un sistema costruttivo molto semplice, declinato in una varietà di soluzioni diverse tra loro, ha consentito di dotare la nuova piazza di una serie di arredi in grado di assolvere a differenti funzioni e di soddisfare le esigenze del visitatore, quanto del cittadino: sedute classiche, sedute ergonomiche, schienali bifronte, tavolini, rack per la mobilità leggera, pannelli informativi in grado di narrare la memoria storica e valorizzare il patrimonio storico residuo.

Gruppo di lavoro:

Arch. Elisa Cencioni

Arch. Desiré Agostini